20 Gen Lipedema: un disagio poco conosciuto
Il lipedema è una patologia cronica, sottostimata, multifattoriale, che si manifesta quasi esclusivamente nelle donne. Capiamo meglio il ruolo della nutrizione nell’ambito di un trattamento multidisciplinare.
Oggi voglio parlarvi di una sindrome molto diffusa tra le donne ma della quale si parla poco perché fortemente sotto diagnosticata: il lipedema.
La difficoltà principale sta nel fatto che è forte la sovrapposizione che ci può essere con l’obesità, ma la differenza sostanziale è che il lipedema non risponde alla “semplice” restrizione calorica e all’attività fisica.
Ne consegue che le donne che ne sono affette vivono una continua frustrazione perché seguono diete per anni con risultati molto scarsi.
Fondamentale, perciò, è il giusto approccio dietetico che deve rientrare nell’ambito di un trattamento sempre multidisciplinare.
Innanzitutto, il lipedema non va confuso col linfedema.
Il linfedema è una raccolta di fluidi (edema) dovuto ad un sovraccarico, danneggiamento o difetto congenito del sistema linfatico.
Può riguardare ogni parte del corpo (collo, arti, tronco) ed è generalmente asimmetrico o monolaterale. A differenza del lipedema, quindi, interessa solo un lato del corpo.
Il lipedema è una sindrome cronica progressiva caratterizzata da un accumulo di adipe simmetrico che coinvolge gli arti inferiori e crea una sproporzione fra parte alta e bassa del corpo (classica forma “a pera”). Si manifesta con un’aumentata sensibilità al dolore, insorge con la pubertà ed è degenerativa negli anni.
La diagnosi è solo clinica. La si riconosce dalla distribuzione del grasso che è abbastanza tipica in questa patologia (per es. si forma un polsino alla caviglia, ma il piede viene risparmiato dal grasso; vi è molta pelle e grasso nella parte interna del ginocchio, la pelle ha un aspetto a materasso, si sentono dei noduli sottocutanei al tatto della pelle, ecc).
Il lipedema colpisce più le donne che gli uomini perché questo grasso che si forma è ormone sensibile, in particolare agli estrogeni, cioè agli ormoni femminili.
Le patologie del tessuto adiposo sottocutaneo (SAT) impattano non solo sulla salute del paziente ma anche sulla sfera emotiva e sociale.
Perché il SAT è dieto ed esercizio-resistente?
Le cellule adipose del lipedema sono diverse dal tessuto sottocutaneo sano perché c’è una disfunzione del sistema linfatico che è una conseguenza dell’ingombro adiposo sulle stazioni linfatiche; pertanto, non rispondono solo alla restrizione calorica.
È attualmente in atto per il riconoscimento del lipedema come malattia: è infatti riconosciuto solo come condizione clinica con tutte le conseguenze annesse (tutte le terapie sono a carico del paziente).
L’eziopatogenesi non è ancora chiara ma sicuramente è multifattoriale: ci sono alla base un fattore genetico e uno ormonale che concorrono ad altre cause ambientali (stile di vita).
Cosa sappiamo a livello nutrizionale sul lipedema?
L’approccio multidisciplinare, ovvero caratterizzato dall’intervento di più figure, è assolutamente necessario per la gestione del lipedema: i componenti principali sono il medico chirurgo (diagnosi, terapia, liposuzione), il fisioterapista (terapia, compressione, attività fisica), lo psicologo (supporto psicosociale) ed il nutrizionista (alimentazione ed integrazione).
La maggior parte delle diete classiche non funzionano o comunque accentuano la tipica sproporzione tronco/arti inferiori.
Non ci si può basare solo sul preciso calcolo delle calorie, il punto centrale è l’infiammazione!
È importante considerare la qualità dei cibi e il timing (quando si mangia e cosa), inoltre ci sono cibi sensibilizzanti per alcune persone.
Fondamentale è poi personalizzare il piano alimentare.
Esistono diversi approcci nutrizionali efficaci per il lipedema:
- la dieta mediterranea modificata
- la RAD diet (rare adipose disorders diet)
- la dieta chetogenica (VLCKD)
- la dieta chetogenica High Fat (HFKD)
- la dieta paleo
- protocollo autoimmune
- low fodmaps diet
Ci sono alcuni aspetti in comune a tutte queste tipologie di diete: l’obiettivo è tenere bassa l’infiammazione causata dall’eccesso di zuccheri che quindi vanno decisamente limitati, così come i cereali raffinati e i grassi idrogenati, latte e latticini, alimenti processati e carni rosse. Sono importanti anche le modalità di cottura ed è consigliato ridurre l’apporto di sale (non eliminarlo totalmente).
Sono consigliati invece alimenti vegetali (frutta e verdura biologiche), proteine nobili (da carni bianche, uova biologiche, pesce pescato, legumi), cereali integrali, grassi buoni in quanto sono fondamentali per un buon funzionamento del sistema linfatico (olio extravergine di oliva, olio di cocco, avocado, frutta secca).
La dieta deve essere fondamentalmente a basso indice e carico glicemico.
Quello che è importante ricordare è che essendo una patologia cronica può essere curata attraverso la dieta e la chirurgia per migliorare la sintomatologia, ma non può essere guarita.
Mi auguro che di questa patologia se ne parli sempre di più e che si costituiscano centri di riferimento in Italia per trattare i pazienti affetti da lipedema nel modo adeguato.
Se avete bisogno di maggiori informazioni e di essere seguiti in un percorso nutrizionale in quanto avete ricevuto diagnosi di lipedema, contattatemi:
Cell. 3281034976
Email floriana.martiradonna@gmail.com
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