01 Giu Dieta: perché le calorie non contano?
Le calorie non sono tutte uguali e valutare l’efficacia di una dieta solo da esse è assolutamente relativo. Vediamo perché.
Dottoressa, da quante calorie è la mia dieta?
Questa è una delle domande che più spesso mi viene fatta quando consegno il piano alimentare elaborato per un paziente.
Infatti, non è mia abitudine indicare da quante calorie è composto il piano alimentare.
Purtroppo, ancora oggi, siamo abituati a pensare al cibo come a un complesso di calorie da ingerire giornalmente.
Ma è davvero così?
Contare affannosamente le calorie è un errore
Il discorso è un po’ più ampio e valutare l’efficacia di una dieta solo dalle calorie è assolutamente relativo.
Sappiamo infatti che persone diverse, pur seguendo magari la stessa alimentazione, possono avere fisicità diverse.
Contare affannosamente le calorie consumate durante una giornata è un errore che può determinare continui fallimenti. In più, non assicura un buono stato di nutrizione cellulare e di salute.
Mi spiego meglio: le calorie all’interno del corpo umano non esistono.
Questa sembra essere un’affermazione forte ma che ha solide basi scientifiche.
Si può affermare, in altre parole, che in nutrizione una caloria non è una caloria.
L’equivoco delle calorie nasce dal credere che il potere energetico-calorifero di un cibo sia in grado di fornire all’organismo umano lo stesso numero di calorie ottenute all’interno di un calorimetro, ma non è assolutamente così.
Una porzione di pasta con tonno e pomodoro può avere le stesse calorie di due bicchieri di birra. Ovviamente è impensabile credere che i due alimenti possano dare lo stesso effetto all’organismo: la pasta con tonno è chiaramente molto più ricca di nutrienti.
Un altro esempio: 100 calorie di zucchero bianco non sono la stessa cosa di 100 calorie di cavolfiore, magari di stagione e a km zero.
Ogni volta che mangiamo, il cibo muta il nostro profilo metabolico, ormonale e genico.
Le molecole che introduciamo con gli alimenti modificano le secrezioni ormonali e influenzano il nostro DNA, spingendo l’organismo verso l’accumulo di peso o verso, al contrario, il calo ponderale.
Sono le molecole nutritive (e non le calorie!) a dialogare con i nostri geni, mandando il corpo in modalità perdi/accumula grasso.
Ecco perché ha molto più senso ragionare in termini di nutrienti di una dieta e non di calorie.
Soggettività nutrizionale e metabolismo
Un altro aspetto importante da considerare è quella che possiamo definire soggettività nutrizionale: è esperienza comune che due persone, pur mangiando lo stesso cibo, tendono ad avere reazioni metaboliche diverse, una magari mantiene il suo peso corporeo, l’altra lo aumenta.
Ma il cibo sulla tavola ha la stessa composizione, in principi nutritivi, per tutti: ciò che cambia è il proprio metabolismo, il proprio intestino, un certo profilo ormonale e le condizioni clinico-patologiche che condizionano digestione e quindi assorbimento.
Ecco anche perché non ha senso seguire una dieta da tot calorie solo perché magari su di una nostra amica ha avuto effetto dimagrante.
Ogni piano alimentare deve essere assolutamente personalizzato.
Quindi, secondo una visione olistica dell’alimentazione, contare le calorie diventa secondario rispetto a scegliere il miglior cibo per il benessere del nostro organismo.
Ogni alimento, oltre a introdurre calorie, porta con sé un carico di informazioni e segnali che hanno la capacità di regolare il nostro metabolismo e funzionalità cellulare.
Ogni alimento che consumiamo contiene un profilo unico di proteine, grassi, carboidrati, vitamine, minerali, fitonutrienti, elementi fondamentali per il metabolismo cellulare e la modulazione della nostra espressione genica.
Il cibo, con i suoi nutrienti è in grado di parlare ai nostri geni e influenzare la nostra salute futura, aprendo la strada della prevenzione fatta in cucina e in tavola, ogni giorno.
Quindi scordatevi le App per contare le calorie, vi fanno solo entrare in un loop di rigido controllo e ossessione nei confronti del cibo che di sano non ha proprio nulla!
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