13 Nov Diverticolosi e diverticolite: tutta la verità
Una delle affezioni organiche intestinali di cui frequentemente i miei pazienti mi riportano di soffrire sono i famosi diverticoli. Già durante la prima visita mi viene ricordato, quasi con terrore, di non includere nel piano dietetico assolutamente frutta con semi, mais e frutta secca.
Mi sembra pertanto doveroso fare chiarezza a riguardo, partendo innanzitutto dalle definizioni.
Diverticolosi e diverticolite: definizioni
Per Diverticolo si intende anatomicamente un’estroflessione digitiforme (ricordano la forma delle dita) della mucosa del colon al di fuori del profilo dell’organo. Per Diverticolosi si intende la sola presenza anatomica di questi diverticoli nel colon, che può aumentare sicuramente con l’età ma che è priva di significato clinico ovvero non da sintomi o comunque possono essere davvero lievi e simili a quelli di una sindrome da intestino irritabile (IBS), quindi con un’alternanza di stipsi a diarrea.
Per Diverticolite si intende invece la malattia diverticolare dove i diverticoli si infiammano e può essere non complicata (con dolore addominale, gonfiore, coliche addominali) o complicata (c’è perforazione del diverticolo, fistole, peritonite, febbre).
Eziopatogenesi della diverticolosi
Capire come si formano i diverticoli nel nostro colon ci aiuta a capire quali accorgimenti nutrizionali sia più corretto adottare per evitare la fastidiosa diverticolite.
Quando la pressione dall’interno del colon aumenta a causa di una stipsi (stitichezza) ricorrente, quindi di un intestino che non è regolare, facilmente i tessuti col tempo cedono ed ecco che si creano queste estroflessioni che ci possono creare fastidi ben noti.
I diverticoli sono infatti più frequenti nelle persone che hanno uno stile alimentare povero di fibre e nei pazienti in obesità per i quali, tra l’altro, sono più frequenti le complicanze da diverticolite.
Pertanto, nella diverticolosi asintomatica, le raccomandazioni nutrizionali sono tutte volte a regolarizzare lo svuotamento intestinale, per ridurre la pressione intraluminale del colon.
Attenzione alla vecchia pratica medica, ormai caduta in disuso visti i recenti studi scientifici (1), di assumere antibiotici come prevenzione diverticolite non complicata ed in maniera continuativa: si è visto che questa pratica nel lungo termine causa un’alterazione della nostra flora batterica intestinale benefica causando effetti sgradevoli superiori ai benefici.
Spesso capita che i miei pazienti mi riferiscano di assumere questi antibiotici (rifaximina conosciuta come Normix) vita natural durante a cicli mensili, senza consultare più il medico.
È utile invece fare delle visite di controllo dove il medico di riferimento può valutare se è ancora necessario o meno assumere tale farmaco.
Nel caso invece della diverticolite complicata sarà necessaria invece l’ospedalizzazione.
Ruolo della dietoterapia nella diverticolosi e nella diverticolite non complicata
Gli obiettivi terapeutici saranno volti a:
- Aumentare la massa fecale
- Favorire un’evacuazione quotidiana evitando sforzi
- Ridurre le complicanze infettive
- Ridurre il peso corporeo laddove ci sia un soprappeso o obesità
Gli studi condotti sono tutti concordi che un’alimentazione ricca di fibre assieme ad una corretta idratazione (circa 2 l di acqua al giorno) sono in grado di ridurre significativamente la sintomatologia delle forme più sintomatiche.
Una dieta ricca di fibre non vuol dire però eccedere nel loro consumo, che può essere addirittura controproducente, inoltre è importante personalizzare l’introito di fibre alimentari soprattutto in persone che abitualmente ne fanno scarso uso e nelle fasi sintomatiche della malattia.
Può essere utile in questi casi introdurre fibre sotto forma di integratori di glucomannano, una fibra solubile che nel nostro intestino gelifica e svolge una vera azione di pulizia del diverticolo.
Sicuramente è importante farvi guidare nel consumo dell’adeguata quantità di fibra da alimenti o da integratori dal vostro nutrizionista, che vi ricorderà sempre di associare un adeguato quantitativo di acqua.
Ma i semini?
E veniamo al dubbio maggiore rispetto a questa malattia.
Quando indico ad esempio di consumare kiwi a colazione, i pazienti affetti da diverticolosi strabuzzano e gli occhi e pensano ad una mia disattenzione.
Facciamo chiarezza: i semi non intaccano in alcun modo i diverticoli (2)!
Questa indicazione che veniva data ai pazienti e tramandata di generazione in generazione era basata sul fatto che i medici endoscopisti trovavano semini nelle sacche diverticolari ma diversi studi scientifici hanno dimostrato che questi in alcun modo scatenano l’infiammazione.
Se vi capita ad esempio di avere un attacco di diverticolite dopo aver consumato dei fichi d’india, la colpa non è certo dei semi, ma del fatto che questo frutto causa stipsi e quindi un ingorgo intestinale.
Quindi kiwi a colazione sì, con acqua, perché aiutano a regolarizzare l’intestino!
Sconsigliati invece i formaggi in quanto tendono ad indurire le feci.
Sconsigliate anche le verdure ricche in cellulosa (es. carciofo), consigliate invece verdure ricche in fibra solubile (es zucchine al vapore, agretti, finocchi cotti e ripassati in padella).
Un esempio di colazione in caso di diverticolosi e diverticolite non complicata? Yogurt bianco intero, 2 kiwi morbidi, fiocchi di avena, tisana di chiodi di garofano e cannella.
(1) Parametri pratici per il trattamento della malattia diverticolare del colon: linee guida della Società Italiana di Chirurgia del Colon e del Retto (SICCR).
GA Binda 1, R. Cuomo 2, A Laghi 3, R Nascimbeni 4, Un Serventi 5, D Bellini 3, P. Gervaz 6, B Annibale 7; Società Italiana di Chirurgia del Colon e del Retto
(2) Consumo di noci, mais e popcorn e incidenza della malattia diverticolare
Lisa L. Strate 1, Yan L Liu , Sapna Syngal , Walid H. Aldoori , Edoardo L Giovannucci
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