16 Set Dieta chetogenica: cos’è e perché utilizzarla
La dieta chetogenica è un protocollo dietetico che sta andando molto in voga in questi ultimi anni, ma che in realtà non è nuovo.
Credo sia importantissimo dare le giuste informazioni per comprendere cos’è questo tipo di dieta, perché farla e quando può essere sconsigliata.
Infatti in rete spesso girano false/errate informazioni e affidarsi a queste è assolutamente pericoloso. Scopriamo insieme quindi tutto quello che c’è da sapere sulla dieta chetogenica.
Quando e perché nasce la dieta chetogenica?
La dieta chetogenica nasce negli anni ’20, non come protocollo dietetico, ma come terapia per trattare i bambini epilettici poiché si notò che il digiuno diminuiva le crisi convulsive. Allora si elaborò quest’approccio per poter alimentare i bambini “simulando” il digiuno. Successivamente, con l’introduzione dei farmaci per l’epilessia, viene accantonata: viene ripresa negli anni ’90 per il trattamento di casi di epilessia farmaco-resistente e successivamente per il trattamento di una moltitudine di casi clinici.
La dieta chetogenica è iperproteica?
No, non lo è! La quantità di proteine fornite non è assolutamente elevato, ma va a soddisfare il reale fabbisogno della persona (è più corretto dire che è oloproteica).
Perciò, se seguita correttamente, non è dannosa per i reni, come credono alcuni.
Anzi, ha dimostrato effetti positivi nel trattamento di:
- obesità (in particolare per soggetti che devono sottoporsi a chirurgia bariatrica)
- diabete di tipo 2
- sindrome ovaio policistico
- stati di rischio cardiovascolare
- acne
- epilessia
- cefalee a grappolo
- malattie neurodegerative (Parkinson e Alzheimer)
- sclerosi laterale amiotrofica
- alcune forme tumorali
Qual è il principio base? Come funziona?
Con il termine chetosi si intende la presenza elevata nel sangue di corpi chetonici (acetone, acido acetoacetico e acido betaidrossibutirrato).
Questi vengono prodotti dal grasso in seguito al passaggio da un metabolismo prettamente glucidico (il nostro corpo di solito consuma prima i carboidrati) a un metabolismo lipidico (ecco che vengono bruciati velocemente i grassi).
La “moneta energetica” per eccellenza del corpo umano è il glucosio, ma se noi ne prendiamo pochissimo con la dieta (meno di 50 g al giorno) allora ecco che il corpo si adatta e prende l’energia necessaria dal grasso accumulato.
Ecco perché tale protocollo permette la perdita rapida di peso, bruciando grasso ma preservando la massa muscolare magra.
Ma la chetosi non è pericolosa? No, non confondiamo la chetosi metabolica con la chetoacidosi patologica che si verifica in assenza di insulina e in presenza di elevato glucosio nel sangue (in caso di diabete di tipo 1 o di tipo 2 in fase avanzata). Quest’ultima può portare al coma diabetico, molto pericoloso.
Invece la chetosi fisiologica, indotta da una dieta a ridotto contenuto di carboidrati, non rappresenta un pericolo ma un meccanismo di sopravvivenza di adattamento metabolico.
Per chi è controindicata?
Pazienti con insufficienza renale o epatica, pazienti con diabete di tipo 1, con insufficienza cardiaca, gravidanza e allattamento, con aritmie cardiache, pazienti infartuati o con ictus, in caso di malattie psichiatriche e disturbi del comportamento alimentare.
In conclusione
Il protocollo chetogenico è assolutamente sicuro, quello che è più importante è farsi sempre seguire da personale preparato su tale protocollo perché è necessario affrontare diverse fasi: fase attacco, transizione e mantenimento. Non rispettare queste fasi rende nulli gli effetti del protocollo. Bisogna essere monitorati costantemente.
Rivolgetevi solo a professionisti davvero preparati in modo da sfruttare le potenzialità di tale protocollo in totale sicurezza!
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